Il sonno profondo
È arrivata l’ultima lettera del nostro speciale alfabeto del sonno e con lei la fine del 2024.
L’obiettivo della Sonnopedia, la nostra enciclopedia dedicata alla cultura del sonno e del buon riposo, era regalare a chi ci segue online un anno costellato di parole chiave, buoni propositi e dritte incentrate su un riposo notturno di qualità. Evitare di esporsi alla luce blu del cellulare a partire da circa due ore prima del sonno è diventato uno step risaputo ormai, ma anche fare meditazione ed esercizi di respirazione, andare a letto in una stanza buia e con la giusta temperatura, meglio cenare due o tre ore prima e fare un bagno caldo per rilassare mente e corpo. E questi sono solo alcuni dei più importanti. Nel corso di quest’anno quasi al termine, la Sonnopedia ha affrontato anche argomenti come il valore delle favole della buona notte, dormire bene anche se si è fuori casa, o durante la menopausa, perchè il sonno cambia in base alle fasi della vita e poi c’è il valore del silenzio (ma anche dei rumori, a patto che siano quelli giusti).
A prima vista, mettere in pratica tutti questi consigli può sembrare impegnativo, quasi un secondo lavoro, ma il premio non è trascurabile e consiste nel trascorrere una notte di sonno serena, una priorità per la propria salute. Che però sia di qualità nel vero senso della parola, e non solo apparentemente tranquilla, in modo da poterci ripagare in modo appropriato, cioè con una giornata successiva in piena forma.
Il mindset migliore, quindi, sarebbe interpretare il sonno non come l’ultimo step di una giornata, ma già come l’inizio di quella dopo.
“La qualità della tua giornata perte dalla sera prima”
Cit A.Carciofi
Un paragone azzeccato è con l’importanza del riscaldamento prima di iniziare una corsa o un allenamento in palestra. Perché sappiamo bene quanto sia importante, in ogni situazione, partire con il piede giusto. Secondo alcuni studi pubblicati nel 2018 sulla rivista medica Sleep Medicine Reviews, la fase di deep sleep (il momento in cui i muscoli sono più rilassati, e anche il battito cardiaco e la respirazione rallentano) occupa circa il 20% della notte e fa parte dei cicli di sonno definiti NREM (Non Rapid Eye Movement), contribuisce a rafforzare il sistema immunitario e rilascia ormoni della crescita utili per riparare i tessuti. In più, rafforza la memoria, facilita la concentrazione e migliora il metabolismo.
Come valutare se dormiamo in modo profondo e salutare
Un buon augurio per l’anno a venire è proprio questo: lasciarvi con l’interrogativo personale di chiedervi concretamente quanto sia di qualità il vostro sonno.
Può capitare di sostenere di aver dormito male dopo una notte insonne o quasi. Nulla di strano. Ma è anche possibile alzarsi la mattina, con la percezione di aver avuto un sonno regolare (quindi anche della durata ideale che si aggira intorno alle sette o otte ore, come raccomandato per le persone adulte) ma allo stesso tempo sentirsi stanchi e deconcentrati. Succede perché la qualità del sonno non corrisponde mai con la quantità. Quest’ultima, infatti, si calcola con facilità, mentre misurarne l’efficacia è un po’ più difficile perché dipende da vari fattori. Ma dei parametri di riferimento ci sono.
- Ci si addormenta in tempi brevi, poco dopo essersi infilati sotto le coperte: in genere entro una mezz’ora, al massimo.
- Si dorme senza intoppi, in maniera continua, o quasi, per tutta la notte, con non più di un risveglio. E, nel caso succeda, si riesce comunque a riprendere sonno nel giro di circa 20 minuti.
- Dormire le ore raccomandate in base all’età: con l’avanzare degli anni, può succedere che tendano a diventare altalenanti o scendere di numero, in particolare per le donne e in generale per gli over 70.
- Se al risveglio, le sensazioni predominanti sono di energia, serenità e buonumore, la qualità del sonno è sufficiente.