di Alessio Carciofi, Docente in Marketing e Digital Wellbeing
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Fino alla metà degli anni 70 c'era molto scetticismo sul sonno perché si credeva fortemente che "il tempo è denaro". Dormire è una "perdita di tempo", è una frase così interessante - se ci pensi - che nasconde una tale arroganza se accostiamo il dormire al sinonimo di perdere tempo. Addirittura c'erano molte metodologie su come poter dormire di meno per essere avere più tempo.
Poi ci siamo trasformati in una civiltà del movimento, per non dire della fretta, infatti il leitmotiv dei tempi moderni: “non ho tempo! ”. Se ci pensiamo bene, il tempo è il valore più democratico che ci sia poiché scorre per tutti nello stesso modo. Allora perché siamo diventati schiavi del tempo? dei termini? delle scadenze?
Chi di noi non si nasconde dietro al “non ho avuto tempo”, non fa altro che mascherare le nostre insufficienze, a vivere quel tempo, che rincorriamo dietro alla cultura della frenesia, in cui tenersi occupati più a lungo e più duramente di chiunque altro è diventato uno status symbol.
Se solo ci prendessimo del tempo, potremmo vedere che buona parte della giornata è una (rin)corsa frenetica alle varie attività con una bassa soglia di tolleranza per la "pausa", attività che non favoriscono il recupero, così come il multitasking non è un passo progressivo ma regressivo che ci allontana da noi stessi e dal futuro.
E’ come avere maturato quell'illusione che per avere successo, devi sacrificare il tuo sonno, la tua salute e il tuo benessere. Quando c'è così tanto da fare e non c'è abbastanza tempo per farlo, il sonno può spesso sembrare (addirittura) un fastidio.
A mio modo di vedere - e non solo - quello che sta diventando la nuova normalità è la capacità di sopravvivere dormendo il meno possibile, venerando la cultura del “senza sonno”. Abbiamo capovolto il senso primordiale dell'equilibrio della natura. Siamo svegli di notte e viviamo da sonnambuli di giorno, in un limbo di distrazione passiva, con l’impressione di non “avere” mai abbastanza. Impariamo dalla natura, osserviamo l’esperienza dei ritmi naturali di giorno e notte, delle stagioni e dei cicli climatici con le loro pause. Del resto il sonno è una “pausa” fondamentale per la nostra salute.
Tuttavia, le ultime ricerche scientifiche sul sonno stanno dimostrando ciò che avremmo dovuto sapere da sempre: il nostro corpo non si può evolvere velocemente - come il digitale - e il sonno è fondamentale per la nostra salute e felicità in generale. Sappiamo che dormire a sufficienza ci rende più sani sotto ogni aspetto. Sappiamo che ci dà più energia, migliori capacità decisionali e una migliore funzione cognitiva generale. Ci rende più creativi, più attenti, meno stressati, più produttivi e più gentili ed empatici.
Perché non vorremmo o non riusciamo a dormire? Non possiamo più permetterci che le distrazioni della vita moderna derubano di noi stessi, allontanandoci dal sonno, quella densità esistenziale senza la quale non è possibile vivere con pienezza una vita che ogni notte ci “prepara” al rinnovamento. Abituiamoci a frequentare noi stessi per incontrare grande maestri come il silenzio, sonno e la solitudine. Riprendiamoci la consapevolezza della qualità di come trascorriamo il tempo, poiché il tempo speso a mettere gioia nel proprio modo di vivere, di agire, di aprirsi non è mai tempo perso.
Quello che può sembrare tempo perso, tempo non produttivo, semplicemente è il tempo più importante per noi. La ricerca scientifica ci dice come il sonno ci cambia, il potere del sonno per “avanzare” nel tuo benessere, migliorando la tua vita e quella di chi è accanto. Attraverso il sonno, possiamo creare un mondo più gentile, più compassionevole e più connesso.
Il 19 marzo 2021, ricorre la giornata mondiale del sonno e allora perchè non crei una semplice routine della buonanotte?
Abitua il tuo corpo ad un ritmo regolare, andando a dormire sempre alla stessa ora e spegni tutti i tuoi dispositivi elettronici almeno mezz'ora prima.
Se c'è una TV nella tua camera, prendi in considerazione l'idea di spostarla altrove. È una camera e non uno studio di tecnologica. Evita di mettere gli smartphone vicino al letto quando dormi. Implica il cambiamento intenzionale del tuo ambiente fisico per resistere alla tentazione del “prendo un attimo lo smartphone”.
Ridisegna la tua camera da letto come un “ambiente” importante per il tuo benessere. Cambiando l’ambiente, cambi abitudini e cambiando abitudini migliori il tuo sonno e la tua vita.
Buona parte della vita è costituita da ciò che facciamo, ma molta anche da ciò che decidiamo di non fare, per questo dobbiamo ritrovare la giusta follia di investire del tempo in cose che (apparentemente) non rendono nulla.