È una espressione ormai diffusa che significa “dormire insieme”. Si riferisce al sonno dei bambini, ma può avere diverse sfumature e ricollegarsi ad abitudini differenti, che vanno dalla condivisione del lettone dei genitori con i più piccoli, al dormire nella stessa stanza ma in due letti separati, fino al più specifico rooming-in, che avviene in ospedale nelle ore successive al parto. In questo articolo ci riferiamo in particolare al primo significato, perché si tratta di una scelta ormai collaudata in tante culture, non solo quella occidentale, pur restando un tema controverso (in seguito al rischio di incidenti e lesioni) e molto personale.
Pro e contro del co-sleeping
Non esistono bambini che non hanno mai trascorso una o più notti nel lettone con i genitori. Secondo Uppa, la rivista bimestrale per genitori scritta da pediatri e altri esperti del mondo dell’infanzia, infatti il co-sleeping rientra nella strategia con cui ciascun bambino, fin dalla nascita, tutela la sua sopravvivenza, attraverso la vicinanza quasi totale alla madre. Si tratta di un desiderio di dipendenza che va accolto, per sviluppare nel piccolo la sua capacità di stare da solo in futuro. Se aggiungendo una culletta per il co-sleeping o ospitare il bambino nel lettone, è una decisione poi che spetta ai genitori. Anche durante la crescita, quella di stare accanto alla mamma di notte è una opzione che va sempre offerta, poi sarà il piccolo a prendere la sua decisione. Una specie di co-sleeping a richiesta, insomma, che, per esempio, può avere un valore speciale in questo periodo di vacanze in cui può capitare con frequenza di dormire in appartamenti che non sono familiari, o in albergo.
È (anche) una questione di età
Secondo alcuni studi di epidemiologia condotti dall’Associazione culturale pediatri, fino ai 3 anni circa molti bambini dormono ancora nel lettone con i genitori per tutta la notte o solo qualche ora. Poi questa abitudine tende a decrescere, e tra i 5 e i 10 anni tutti i piccoli imparano a dormire da soli.
Le precauzioni da prendere
Ci sono accorgimenti a cui prestare attenzione quando si dorme nello stesso letto con un bambino, per rendere lo spazio più sicuro e confortevole possibile. Come evitare materassi troppo morbidi o avere intorno cuscini, giocattoli, peluche e coperte molto pesanti, o più strati di lenzuola. È importante, poi, soprattutto d’estate quando dormire nello stesso letto può diventare un’esperienza meno piacevole a causa del caldo, mantenere una temperatura ideale per dormire nella stanza, evitando anche pigiami troppo caldi e in tessuti sintetici. Infine, il bambino deve sempre avere un’area predisposta per dormire che sia lontana dai bordi del letto.
Co-sleeping anche con il pet
Ecco un’altra abitudine sempre più diffusa tra i proprietari di cani e gatti. L’idea di poter coccolare il proprio pet anche prima di dormire e poi di prendere sonno l’uno accanto all’altro, piace sempre di più. Se però le sensazioni di comfort e sicurezza sono al loro apice, anche il rischio di peggiorare delle allergie o di rovinarsi il sonno potrebbero essere dietro l’angolo (soprattutto se l’animale ha la tendenza a spostarsi spesso o se, in particolare nei mesi estivi, aumenta la sensazione di calore). Considerando poi che questa pratica piace molto anche ai bambini, serve un pizzico di attenzione extra, in particolare se i pet sono di piccole dimensioni. Questo non significa evitarla in toto, perché la comunità scientifica ne evidenzia anche i vantaggi. Come un migliore benessere mentale, dovuto alla crescita di ossitocina negli adulti e il calo di cortisolo nei più piccoli, e un rafforzamento del sistema immunitario. Tra i consigli per dormire al meglio con un animale domestico, c’è innanzitutto quello di scegliere un materasso della giusta dimensione per ospitare tutti; lavare le lenzuola con più frequenza; rispettare anche il ritmo circadiano sonno/veglia del pet, cercando di andare a dormire e svegliarsi insieme all’incirca sempre alla stessa ora; infine, se si tratta di un cane, portarlo a spasso poco prima di andare a letto per dare un ultimo sfogo alla sua energia e dormire, così, sonni tranquilli.
Allo stesso tempo, i medici propongono una soluzione ulteriore, per godere della presenza di un pet anche di notte, evitando complicazioni: abituare l’animale, e il cane in particolare, a dormire nella sua cuccia posizionandola ai bordi del letto.