Editoriale

Speciale maturità

Speciale maturità

Un po’ di ansia, scarso appetito e poche ore di sonno, a causa dello studio o di timori vari. È questo di solito lo stile di vita dei giovani che stanno per affrontare un esame importante nelle settimane che lo precedono. Stiamo pensando in particolare a quello di maturità, visto il momento dell’anno, ma è una storia che si potrebbe ripetere di frequente anche durante il percorso universitario. Ecco perché ci teniamo ad approfondire l’importante correlazione tra un sonno di qualità e una buona riuscita nelle prove scolastiche. 

La privazione di sonno, ovvero quando non si dorme abbastanza 

Anche se può sembrare più facile a dirsi che a farsi, gli studenti dovrebbero prendersi cura del loro sonno e dormire almeno 7 ore, fino anche a 8-10, se parliamo di adolescenti quando sono sotto esame. Per i più giovani, infatti, che hanno la sveglia puntata ogni giorno per andare a scuola e devono alzarsi a un’ora prestabilita, può essere un rapporto complicato da gestire. A questo si aggiungono alcune cattive abitudini che mettono a repentaglio ancora di più la qualità del sonno. Come l’eccesso di caffeina (e non parliamo solo di qualche espresso in più, ma anche del consumo sempre più diffuso di bibite energizzanti) che offre l’illusione di resistere più a lungo sui libri, o le troppe ore al computer, al cellulare o davanti allo schermo di altri dispositivi elettronici che producono luce blu, interpretata dal corpo come luce solare, con la conseguenza di tenere i ragazzi svegli, interrompendo il ritmo circadiano.  

Le conseguenze 

Chi non dorme un numero di ore sufficienti, va incontro a numerose problematiche, che condizionano la vita quotidiana, dal punto di vista pratico ma anche mentale. Dallo stress alla stanchezza cronica, fino a una cattiva alimentazione e un indebolimento del sistema immunitario. Per gli studenti, il poco sonno impatta in modo negativo anche sulla memoria, sulla creatività e sulla capacità di concentrazione e ragionamento logico. In sostanza, vengono compromesse tutte le abilità indispensabili per avere dei buoni risultati in un esame. Inutile quindi togliere ore al sonno per continuare studiare anche durante la notte, se poi le conseguenze sono queste. E non si tratta solo di passare una notte in bianco, la privazione del sonno può essere anche graduale, se le ore dedicate al dormire calano in modo regolare giorno dopo giorno. Perdere un’ora ogni notte per una settimana produce infatti gli stessi disturbi di una singola notte trascorsa svegli a studiare. La conclusione è quindi che sacrificare una buona dormita per trascorrere quelle ore sui libri non migliora le prestazioni, anzi.  

Il motivo è questo: mentre dormiamo, il cervello attraversa, più volte a notte, diverse fasi del sonno. Ogni ciclo che passa, si trascorre sempre un tempo maggiore nelle fasi REM più profonde. Quando si dorme meno, diminuiscono quindi anche i minuti dedicati al sonno di qualità, cioè quel lasso temporale in cui si sogna di più e si elaborano nuove informazioni. Quando gli studenti passano una notte in bianco (o quasi), perdono anche tutto questo, a scapito delle loro prestazioni cognitive. Viene a meno così proprio ciò di cui hanno più bisogno per affrontare al meglio gli esami.  

Qualche consiglio per dormire meglio sotto esame 

  • Andare a dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora può essere di grande aiuto. Ma attenzione perché gli orari sarebbero da rispettare anche durante il fine settimana.  
  • Trascorrere la notte in una stanza confortevole, fresca e poco rumorosa. Può sembrare scontato, ma spesso gli studenti, in particolare all’università, condividono la loro camera da letto e non è sempre facile dormire bene. In certi casi, possono tornare utili tappi per le orecchie e mascherina oscurante per gli occhi. Non trascurate nemmeno la qualità del materasso, che spesso, nelle case destinate agli studenti, sono molto datati. Per dormire un sonno profondo e ristoratore, la comodità è fondamentale. A questo proposito, infatti, abbiamo lanciato da poco la nuova Linea Timeless, che nasce come concept accessibile per avvicinarsi ad uno dei bisogni più importanti per le persone: dormire bene, notte dopo notte. 
  • Spegnere il cellulare o il computer almeno un’ora prima di andare a dormire per dedicarsi a un’attività antistress, come leggere un romanzo o ascoltare musica rilassante.  
  • Dedicare quotidianamente un po’ di tempo al movimento fisico. Che non significa andare in palestra tutti i giorni, ma intervallare lo studio con una passeggiata o un giro in bicicletta o qualche esercizio di pilates che porti benefici anche alla postura, mantenuta scorretta per tante ore durante lo studio. L’ideale sarebbe farlo appena svegli, prima di mettersi a studiare. Una sferzata extra di energia e motivazione è garantita, oltre a migliorare il sonno.